Creazioni Pignatelli

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donna che modella argilla
Artenotizie

Creatività con l’argilla: l’arte della scultura

by Marco 23/03/2023
written by Marco

 L’argilla è un materiale meraviglioso per creare arte! Con alcuni semplici strumenti e un po’ di creatività, si possono creare incredibili sculture che dureranno per anni. Iniziate raccogliendo i materiali giusti, come una varietà di argilla, un mattarello e alcuni strumenti per scolpire. Una volta ottenuto il materiale, potete sperimentare diverse tecniche, come pizzicare, arrotolare e incidere. Pronti per iniziare? Date alla vostra scultura una base stendendo una lastra piatta di argilla e poi costruite la forma scolpendo i dettagli. Aggiungete texture e colore al vostro lavoro usando strumenti come pennelli, spugne e timbri di gomma. Infine, quando sarete soddisfatti del vostro capolavoro, cuocetelo in un forno per farlo durare per sempre.

L’argilla può essere un modo divertente e creativo per esprimere se stessi. Con gli strumenti e le tecniche giuste, si possono creare splendide opere d’arte che dureranno per tutta la vita. Iniziate raccogliendo il materiale necessario, come l’argilla, il mattarello e gli strumenti per scolpire.  Una volta che avete tutti i materiali, iniziate a impastare l’argilla fino a renderla morbida e malleabile. Poi stendetela con un mattarello e modellatela come desiderate. Infine, utilizzate i vostri strumenti di scultura per aggiungere dettagli e texture all’argilla. Una volta terminata, lasciatela asciugare e poi potete dipingerla o smaltarla per dare un tocco in più.

Creare una scultura d’arte in argilla è un’esperienza divertente e gratificante. È un ottimo modo per esprimere se stessi e creare qualcosa di unico e bello. Per iniziare, sono necessari alcuni materiali di base come l’argilla, gli strumenti per scolpire e uno spazio di lavoro. Una volta che si ha a disposizione il materiale, si può iniziare a formare la forma di base. Iniziate con una forma di base come una sfera o un cilindro. Sperimentate con texture e forme diverse per creare qualcosa che esprima la vostra creatività. Man mano che aggiungete dettagli, usate gli strumenti per scolpire per perfezionare la forma e aggiungere altri particolari. Una volta soddisfatti della scultura, potete cuocerla in forno per renderla un’opera d’arte permanente.

Le sculture in argilla esistono da secoli e hanno il potere di evocare emozioni e di trasportarci in un altro mondo. Dai dettagli intricati di una piccola statuetta alla grandezza di un monumento imponente, le sculture in argilla possono assumere una grande varietà di forme. Esplorare le meraviglie delle sculture d’arte realizzate con l’argilla può essere   un’esperienza profondamente gratificante, sia che si ammirino le creazioni di scultori famosi sia che si crei la propria. Le sculture in argilla possono essere realizzate con diverse tecniche, dalla scultura a mano all’uso di stampi e altri strumenti. Gli scultori possono utilizzare un’ampia gamma di argille, da quella morbida e comune al gres e alla porcellana, per creare sculture straordinariamente realistiche.  Le sculture in argilla assumono spesso un carattere distintivo quando vengono cotte e smaltate, un processo che può dare nuova vita a qualsiasi creazione scultorea.

Quando si tratta di perfezionare le sculture in argilla, la chiave è la pratica e la pazienza. Iniziate con forme semplici e poi passate a disegni più complessi. Assicuratevi di utilizzare gli strumenti ei materiali giusti e di lavorare con calma l’argilla. Non abbiate paura di sperimentare e di provare nuove tecniche, perché in questo modo acquisire maggiore esperienza e conoscenza. Divertitevi e prendetevi tutto il tempo necessario per ottenere i risultati desiderati. 

Lavorare l’argilla è una forma d’arte unica che offre infinite possibilità. Con gli strumenti e le tecniche giuste, è possibile creare sculture intricate che dureranno per tutta la vita. Che si tratti di una piccola statuetta o di un pezzo su larga scala, l’arte della scultura con l’argilla può essere un’esperienza gratificante e creativa. Dalle forme astratte a repliche realistiche, è possibile trasformare un blocco di argilla in un’incredibile opera d’arte. Quando si lavora con l’argilla, è importante conoscere i diversi strumenti e le tecniche disponibili per creare il proprio capolavoro. È anche importante capire le proprietà dell’argilla e come queste possono influenzare il risultato del vostro progetto. Con la pratica e la pazienza si possono creare opere d’arte straordinarie con l’argilla. 

La sua natura malleabile permette di creare sculture uniche e bellissime. Con gli strumenti giusti e un po’ di immaginazione, si può creare qualcosa che sia esteticamente piacevole e significativo. L’artista e l’osservatore possono esprimere idee, emozioni e messaggi in modo interessante e creativo.  La scultura permette anche un’interazione fisica, in quanto l’osservatore può toccare, sentire ed esplorare la scultura in un modo che non è possibile con un’opera bidimensionale come un dipinto.

Gli scultori italiani hanno una lunga e ricca storia di creazione di opere d’arte belle e complesse. Dal Rinascimento a oggi, la tradizione degli scultori italiani è stata quella di creare sculture tecnicamente impressionanti ed emotivamente potenti. Che si tratti di un busto in marmo classico o di una scultura astratta moderna, gli scultori italiani sono in grado di creare opere di grande effetto tecnico ed emotivo. Tra gli scultori italiani più famosi ci sono Michelangelo, Bernini, Canova e Giambologna. Questi artisti hanno creato alcune delle sculture più iconiche della storia, dall’iconico David all’impressionante Pietà. La loro abilità e creatività è stata celebrata per secoli e continua a ispirare gli scultori contemporanei.

Gli scultori italiani hanno avuto una lunga e illustrata storia nel mondo dell’arte, e questo è vero ancora oggi. Gli scultori italiani contemporanei stanno superando i limiti ed esplorando nuove tecniche e materiali per creare opere d’arte uniche e sorprendenti. Dal marmo al metallo, dall’argilla al legno, questi talentuosi scultori stanno creando opere che sono di sicuro successo.

L’arte contemporanea sta facendo scalpore nel mondo dell’arte e molti artisti hanno ricevuto riconoscimenti per le loro opere innovative. Le loro opere sono state esposte in alcune delle più prestigiose gallerie e musei, ottenendo riconoscimento e ammirazione a livello internazionale. Dai dipinti astratti alle sculture e alle installazioni, l’arte contemporanea sta spingendo i confini di ciò che l’arte può essere e ispirando.  È spesso associata ai movimenti d’avanguardia o postmoderni, ma può anche essere un genere a sé stante. L’arte contemporanea è in continua evoluzione e comprende un’ampia gamma di media, dalla fotografia, al video, alla performance, alla pittura, all’installazione e ai media digitali.

L’arte contemporanea ha completamente rivoluzionato il modo in cui percepiamo e interpretiamo l’arte. Dalle opere astratte alle installazioni, gli artisti moderni si spingono oltre i confini e creano opere davvero uniche e accattivanti. Le loro opere sono state esposte in alcune delle più prestigiose gallerie e musei, a testimonianza del loro immenso talento e della loro creatività. Non è una sorpresa che l’arte contemporanea è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, con alcuni pezzi venduti per cifre esorbitanti alle aste.

Il mio impegno nell’arte

Come aspirante artista, ho sempre guardato alle figure di spicco dell’arte contemporanea per trarne ispirazione. Attraverso la mia arte, sono in grado di esprimere il mio stile e la mia visione unica e di entrare in contatto con i grandi in un modo che non potrei mai fare con le parole. Mi conforta il fatto che la mia arte può essere un elemento di espressione e mi sento di considerare i grandi alla stessa stregua, e mi sforzo di creare lavori che possano competere con i loro. Sono motivata a spingere continuamente la mia creatività e a migliorare la mia tecnica, cercando di far sentire la mia voce e la mia visione.

Attraverso le mie opere d’arte, sono in grado di esprimere il mio stile e la mia prospettiva unica, e spero di essere in grado di un giorno di stare al fianco di questi grandi.  Mi impegno a creare un’arte significativa ed evocativa, che possa essere apprezzata dagli altri.  Voglio essere in grado di realizzare opere d’arte che portino un messaggio ed evochino emozioni negli altri. Le mie opere d’arte cercano di essere significative e stimolanti, pur essendo esteticamente piacevoli. Attraverso le mie opere, spero di poter ispirare gli altri a pensare profondamente, a porsi domande e a esplorare le proprie prospettive del mondo.

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Scultura modellata di argilla di maria pignatelli
Arteexhibitions

Colpi D’arco, per Pesaro città Capitale della Cultura 2024

by Marco 19/03/2023
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Al vice Sindaco Daniele Vimini, del Comune di Pesaro, un dono per raccontare ed esprimere, attraverso la modellazione, l’amore per la musica e il teatro e a voi che siete i conservatori di questa arte millenaria, con il Teatro Rossini.

Perchè le risorse artistiche, culturali e anche private, restano un bene per la comunità intera e, in quanto tali, devono generare un ritorno positivo per Pesaro attraverso la partecipazione attiva di tutti gli operatori locali. Essere la Capitale italiana della Cultura è una grande responsabilità, ma rappresenta una occasione magica per chi la organizza e per chi ne usufruisce.

Per la realizzazione di questa statua mi sono ispirata al vostro delizioso ensemble sinfonico al femminile, l’Orchestra Olimpia. L’iniziativa tutta in rosa mi ha entusiasmata e ho deciso di creare la statua. Volevo plasmare qualcosa di delicato, potente e armonico, proprio come il complesso musicale; eseguire qualcosa che rispecchiasse tutte le donne che ne fanno parte ed è nata lei.

La statua rappresenta appunto una donna che è intenta a suonare il violino. Uno strumento a corde difficile da maneggiare, ma molto completo, che si adatta a tutti i tipi di genere musicale: dal classico al rock, senza essere mai banale.

Indossa un’abito lungo da sera nero, che sinuosamente si adagia alle sue forme, con uno scollo provocante che delicatamente mette in risalto il suo décolleté formoso, senza risultare volgare. Mentre è intenta a muovere le dita sulle corde e ad accarezzarle con la bacchetta, si muove con legiadria, facendosi trasportare dalla melodia appena prodotta.

 Attorno alle spalle ha uno scialle rosso acceso, simbolo della passione; perchè si sa, da sempre, il rosso è simbolo dell’eros, inteso come amore carnale e passionale. E’ la passione che travolge, l’amore puro e romantico fatto di connessione tra cuore e mente. Con questa mantigia ho voluto mettere in risalto la loro dedizione verso la musica, tutto il loro amore smisurato verso gli strumenti che suonano.

 Il violino è bianco, non perchè non sappia di che colore sia in realtà o di che materiale sia composto, ma perchè diversamente dai classici strumenti ho voluto affibigliargli il significato di purezza, di libertà. Una sorta di connessione spirituale fra l’essere umano e lo strumento a corde, come se fossero una cosa sola.

19/03/2023 0 comments
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foto studio rtr
notizieArte

L’intervista alla trasmissione Vivicittà di RTR

by Smilz 15/12/2021
written by Smilz

Dall’esordio con la sua nuova linea di sculture “Introspezioni”, alla scuola di ceramica che vorrà aprire a breve, il 5 dicembre è andata in televisione, nella trasmissione “Vivicittà” di RTR condotta da Carina Looden e Girolamo Berti. Nonostante le luci dello studio e l’emozione, la nostra artista si è mostrata trasparente e semplice, come suo solito. Forse non tutti sanno che Mariarosaria Pignatelli, in arte Sensi d’Argilla ha vinto molteplici premi e che sta riscuotendo molto successo al di fuori della sua piccola mansarda e della cittadina che la ospita, Rieti. Le sue opere stanno varcando i confini della regione Lazio e si stanno pian piano espandendo in tutta l’Italia.

La passione è nata da bambina quando faceva l’Istituto d’arte IPSIA Caselli di Capodimonte, ma come prendono forma le sue opere? Sono il frutto di lunghe riflessioni o di improvvise illuminazioni? Parte dal titolo o lo attribuisce a lavoro terminato?

Le mie opere sono frutto di idee e di sensazioni del momento, sono strettamente legate al mio pensiero. Prendo semplicemente il mio blocchetto d’argilla e inizio a modellare, tutto qui. Ovviamente, capita spesso che quello che creo non rispecchia quello che avevo immaginati e allora, trovandomi in difficoltà, mi fermo virando subito verso un’altra idea. Indubbiamente la parte più difficile è attribuirne un titolo adeguato, che racchiuda il significato della scultura.

Che messaggio vuole veicolare attraverso le sue opere? Tra questi ce n’è uno che tiene a trasmettere in maniera particolare e, se sì, perché?

Come già ho detto prima, mi lascio trasportare dalle mie emozioni quando lavoro, ma fondamentalmente, voglio trasmettere sensazioni positive, che diano energia a chi li guarda. Vorrei trasmettere soprattutto amore, poiché penso che non ci sia niente di più bello di questo; sia l’amore per una famiglia, sia a quello di un’amante, ma soprattutto quello che ognuno di noi può dare a sé stesso.

Durante la pandemia, non si è scoraggiata e ha preso in mano la sua vita, decidendo di fare quello che ha sempre amato, partecipando anche a concorsi internazionali che hanno riscosso un risultato positivo. Ce ne parli.

Come ho sempre ribadito, la pandemia non mi ha fermata, anzi, mi ha dato una chance per poter iniziare di nuovo a modellare e in questo sono stata molto fortunata. Nel 2020 ho partecipato al concorso “Prisma Art Prize”, con il quadro “Gioco di Luna”, sono molto contenta di questo, non mi aspettavo un risultato del genere. Successivamente, nel 2021, sono stata presente al concorso indetto da Biafarin, “Diversia People” e anche lì, con mia grande sorpresa ho vinto con la scultura “Stringiti”. È stata un’esperienza incredibile, tutti gli altri concorrenti erano davvero molto talentuosi per questo pensavo di non potercela fare. Indipendentemente dal risultato ho affrontato una piacevole avventura.

Il 5 dicembre è stata invitata nella trasmissione “Vivicittà”, che sensazioni le ha provocato? Se lo sarebbe mai aspettato?

Non nascondo che ero molto emozionata essendo anche la mia prima volta in televisione, ma mi sono lasciata andare. Sa vedere i programmi su uno schermo, seduta sul divano è un conto, ma parteciparvi è tutt’altra storia: il cuore ti batte a mille e hai la costante preoccupazione di fare delle enormi gaffe. È stato un vero onore poter partecipare. I conduttori sono stati molto cordiali nei miei confronti. Qui trovate il video integrale

È vero che una delle sue opere “Black Soul” è stata venduta a Firenze? Come si sente a riguardo?

Si, è così. Ho venduto questa mia statua in argilla nera e minerali, e ora ha trovato una nuova casa nella patria di Dante Alighieri. Sono molto contenta che sia successo. Mi piace quando ho un riscontro positivo in quello che faccio. L’interazione con le persone che apprezzano il mio lavoro, mi dà una spinta per continuare a creare.

Per quanto riguarda il suo progetto nell’aprire un laboratorio di ceramica, quindi quando il gioco diventa arte, in cosa consiste esattamente?

Vorrei poter creare un’ambiente accogliente e rilassante in cui si faccia arte. Le persone potranno modellare l’argilla come meglio credono, ritornando anche un po’ bambini iniziando a impastricciare con essa. Vorrei condividere con la gente questa mia grande passione, far vivere cosa voglia dire creare con l’argilla e dando modo a tutti coloro che vorrebbero imparare, un’opportunità. L’unica “pecca” è che purtroppo, la pandemia ha rallentato di parecchio i tempi per la realizzazione di questo laboratorio, ma non appena le acque si saranno calmate, potrò portare avanti questo mio piccolo sogno nel cassetto.

15/12/2021 0 comments
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foto Museo della ceramica Duca di Martina
ArteCeramic

Museo della ceramica Duca di Martina e la porcellana a Napoli

by Marco 05/12/2021
written by Marco

La ceramica e la porcellana a Napoli. La ceramica è considerata una delle eccellenze delle arti partenopee, abbiamo un grandissimo museo dedicato alle ceramiche che è il Museo delle ceramiche duca di Martina. La storia comincia con l’apertura della Real fabbrica di Capodimonte per volere di Carlo di Borbone, fino ad arrivare al Museo più importante della città.

Il re ingaggiò il chimico più bravo, Livio Vittorio Schepers, per creare l’impasto della porcellana.

Il museo duca di Martina: cos’era prima di essere un museo?

Il re Ferdinando di Borbone, nel 1817, acquista la Villa per usarla come residenza estiva della moglie Lucia Migliaccio di Partanna, duchessa di Floridia, sposata in Sicilia tre anni prima.

La ristrutturazione della villa e del parco fu affidata all’architetto Antonio Niccolini che vi lavorò dal 1817 al 1819, per circa due anni.

Niccolini creò un edificio con corpo centrale rettangolare e due bracci perpendicolari e simmetrici. Inoltre, aggiunse, all’ingresso centrale dell’edificio una piccola area porticata, per la sosta delle carrozze.

Inoltre elaborò per il piano seminterrato un basamento in pietra lavica con una scalinata marmorea a doppia rampa, che raccorda l’edificio al parco circostante, aprendosi sul suggestivo panorama della città.

Dopo la morte della duchessa di Floridia, nel 1826, gli edifici monumentali ed il Parco subirono numerose trasformazioni da parte degli eredi fino al 1919, poi la villa divenne complesso museale.

Il Museo Duca di Martina e le ceramiche più importanti

Il Museo Duca di Martina dal 1931 comprende oltre seimila opere di manifattura occidentale ed orientale, databili dal XII al XIX secolo, il cui nucleo più cospicuo è costituito dalle ceramiche.

La raccolta prende il nome da Placido de Sangro, duca di Martina e fu donata dai suoi eredi nel 1911.

Il duca, nato a Napoli nel 1829 ed apparteneva ad un casato vicino ai Borbone. Dopo l’unità d’Italia si trasferì a Parigi, dove iniziò ad acquistare oggetti d’arte entrando in contatto con i maggiori collezionisti europei e partecipando a tantissime aste.

Nel 1881 morì il suo unico figlio e l’intera collezione fu ereditata nel 1891 dall’omonimo nipote che tramite la moglie Maria Spinelli di Scalea, la donò nel 1911 alla città di Napoli.

Non solo ceramiche

Il Museo si articola su tre piani:

  • al piano terra sono esposti alcuni dipinti, avori, smalti, tartarughe, coralli e bronzi di epoca medioevale e rinascimentale, maioliche rinascimentali e barocche e vetri e cristalli dei secoli XV-XVIII, mobili, cofanetti e oggetti d’arredo.
  • Al primo piano c’è la raccolta di porcellane europee del XVIII secolo, costituita da nuclei delle più importanti manifatture del Settecento, Meissen, Doccia, Napoli e Capodimonte, porcellane francesi, tedesche ed inglesi.
  • Al piano seminterrato, infine, è stata allestita la sezione di oggetti d’arte orientale, tra cui notevole è la collezione di porcellane cinesi di epoca Ming (1368- 1644) Qing (1644- 1911) e Giapponesi Kakiemon ed Imari.

La porcellana di Capodimonte

La porcellana creata nella Real fabbrica di Capodimonte, ha sede ora nel museo Duca di Martina, nel museo Filangieri e al museo Pignatelli.

La porcellana che si produce nel sud Italia, ha delle caratteristiche diverse che la distinguono dalla porcellana nord europea.

Nel sud Italia manca il caolino; l’impasto si compone di una fusione di varie argille provenienti dalla cave del sud miste al feldspato. Ciò forma un impasto tenero dal colorato latteo, che renderà questa manifattura unica nella storia della porcellana.

La porcellana “tenera”, infatti, durante la cottura si ritira di circa il 20%, e se da una parte si perdono dovizie di dettagli tipici della porcellana nord europea, dall’altra ritroviamo uno stile inconfondibile pervaso da un’armonia strutturale naturalista.

Il periodo di massimo splendore della fabbrica si è avuto con Domenico Venuti. Purtroppo durante la dominazione francese, la fabbrica viene ceduta a privati.

Comunque la tecnica di lavorazione si evolve sempre e allo steso tempo la porcellana di Capodimonte diventa ormai famosissima in tutto il mondo.

Ceramica e porcellana: la differenza

Ceramica e porcellana non sono la stessa cosa. Abbiamo parlato sia del museo della ceramica,sia della porcellana perché il museo stesso le ospita e poi perché non si può citare la porcellana di Capodimonte, ospitata nell’omonimo museo famosissimo oltretutto.

Sono due lavorazioni diverse ecco. La porcellana è più raffinata e deriva dalla ceramica stessa. Si ottiene da caolino, quarzo e feldspati, come detto sopra quella di Capodimonte è famosa perché non contiene caolino ed è più tenera e più pregiata, insieme a quella della scuola tedesca.

L’altra è definita dura. La ceramica invece vede le sue prime origini in Giappone, la maggior parte degli oggetti sono fatti in ceramica perché è meno pregiata.

La porcellana di Capodimonte è marchiata con Giglio Borbonico, simbolo appunto di casa borbone.

Anche la ceramica più pregiata si trova in Campania, tipo ad Ariano Irpino, città della ceramica per eccellenza e anche il piccolo borgo di Calitri.

Invece nei pressi di Salerno troviamo Cava de Tirreni e Vietri sul Mare.  

05/12/2021 0 comments
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locandina Fiera Mondiale del Peperoncino
Eventi e Manifestazioniexhibitions

Esporre le Mie Opere alla Fiera Mondiale del Peperoncino: Un’Esperienza Indimenticabile a Rieti

by Marco 30/08/2024
written by Marco

Introduzione alla Fiera Mondiale del Peperoncino

La Fiera Mondiale del Peperoncino, che si tiene annualmente a Rieti, rappresenta un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di questo piccante condimento. Questo evento non è solamente una celebrazione del gusto e delle sfumature uniche del peperoncino, ma anche un palcoscenico per l’arte e la creatività. Ogni anno, l’esposizione in questa storica città del Lazio diventa un punto di incontro per artisti provenienti da tutto il mondo, i quali presentano opere ispirate alla tematica del peperoncino in una varietà di forme e materiali, tra cui le suggestive opere di argilla.

Uno degli aspetti più affascinanti della Fiera del Peperoncino di Rieti è la sua capacità di fondere tradizione e innovazione. Le performance artistiche vanno di pari passo con laboratori interattivi, dove i visitatori possono apprendere le tecniche di lavorazione di diversi materiali, immergendosi completamente nell’esperienza artistica. Questa combinazione di eventi, dalle dimostrazioni culinarie agli spettacoli dal vivo, attira migliaia di persone, trasformando la fiera in un vivace e colorato mosaico culturale.

Partecipare a questa fiera significa non solo esplorare gli strepitosi sapori e le varie tipologie di peperoncini, ma anche apprezzare la bellezza e l’originalità delle opere esposte. Gli artisti portano avanti una tradizione che celebra il peperoncino non solo come un semplice ingrediente culinario, ma come simbolo di passione, ardore e intensità. Esposizioni di sculture, pitture, e soprattutto opere di argilla, esaltano il connubio tra il cibo e l’arte, offrendo ai visitatori uno spettacolo unico nel suo genere.

Lo Spazio Arte nei Portici del Palazzo Municipale

L’esposizione delle opere si svolge nei suggestivi e storici portici del Palazzo Municipale di Rieti, una cornice di eccezionale eleganza che contribuisce a rendere la Fiera del Peperoncino un evento unico. Inaugurata mercoledì 28 agosto alle ore 19.00, la mostra ha visto la partecipazione entusiastica di numerosi artisti e autorità locali che hanno sottolineato l’importanza culturale di questa manifestazione. L’evento continuerà ad essere aperto al pubblico fino al 1 settembre 2024, offrendo così a visitatori locali e turisti l’opportunità di immergersi in un’esperienza artistica e gastronomica affascinante.

artisti in mostra per esporre le loro opere

La fiera non è solo un’esposizione, ma un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso il tema del peperoncino, che diventa il filo conduttore delle opere esposte. Gli artisti hanno saputo cogliere con sensibilità e originalità l’essenza di questo ingrediente, realizzando opere che spaziano dalla pittura alla scultura, con una particolare menzione per le opere di argilla, che hanno suscitato un vasto interesse. Queste creazioni non solo esaltano le qualità estetiche e simboliche del peperoncino, ma pongono anche l’accento sulla tradizione artigianale, un elemento fondamentale della cultura locale di Rieti.

Il Palazzo Municipale, con i suoi portici che si prestano perfettamente all’allestimento di questa esposizione, diventa un luogo di incontro e di scoperta, dove il passato storico e l’innovazione artistica si fondono armoniosamente. I visitatori sono invitati a percorrere quest’area espositiva e a lasciarsi ispirare dalle numerose opere presenti, che rappresentano un omaggio tanto al peperoncino quanto alla creatività umana. La fiera, grazie alla qualità delle opere esposte e alla bellezza del contesto, si conferma come un appuntamento imperdibile nel panorama degli eventi culturali italiani.

Il Ruolo Significativo dell’Arte nelle Precedenti Edizioni

Nel panorama della Fiera del Peperoncino a Rieti, l’arte ha sempre svolto un ruolo di primo piano, trasformando l’evento in una celebrazione non solo del cibo ma anche dell’espressione creativa. Nelle edizioni passate, artisti di fama nazionale e internazionale sono stati invitati a partecipare, offrendo un vasto repertorio di opere che reinterpretano il peperoncino attraverso vari stili e tecniche artistiche.

Tra le esposizioni di maggiore rilievo, le opere di argilla si sono distinte per la loro capacità di fondere tradizione e innovazione. Queste sculture, caratterizzate da una complessa lavorazione e da dettagli squisiti, hanno saputo esaltare le molteplici sfaccettature del peperoncino, simbolo indiscusso della fiera. La versatilità dell’argilla, unita alla creatività degli artisti, ha dato vita a pezzi unici che hanno incantato i visitatori.

In sintesi, l’arte ha contribuito in modo significativo a definire il carattere distintivo della Fiera del Peperoncino, arricchendo l’esperienza dei visitatori con un tocco di creatività e innovazione. Le esposizioni e gli eventi collaterali hanno celebrato l’unione fra cibo e arte, rendendo ogni edizione un evento memorabile e unico.

Le Iniziative Solidali e il Connubio Tra Lions e Artisti

Negli ultimi tre anni, ho avuto l’opportunità di fondere la mia passione per l’arte con l’impegno sociale. Queste esperienze mi hanno permesso di organizzare mostre a scopo benefico, unendo il mondo artistico e filantropico in un connubio virtuoso. Tra i vari eventi, la Fiera Mondiale del Peperoncino a Rieti ha rappresentato un’occasione unica per promuovere non solo l’arte, ma anche valori come solidarietà e tutela del patrimonio culturale.

Quest’anno, l’evento si è arricchito di ulteriori contributi grazie all’entusiasmo e alla partecipazione di numerosi artisti italiani. Molti di loro hanno risposto a Gianni Turina, coordinatore generale Comitato Artisti della solidarietà e curatore della mostra, donando generosamente le loro opere di argilla e altre creazioni, dimostrando un profondo senso di comunità e dedizione alle cause sociali. Le esposizioni organizzate durante la fiera non solo hanno attirato l’attenzione del pubblico, ma hanno anche sollecitato una riflessione sul ruolo dell’arte come strumento di coesione sociale.

Il supporto dei Lions Club del Lazio è stato fondamentale per il successo di queste iniziative. Numerosi club hanno collaborato attivamente, fornendo risorse e coordinamento per la realizzazione delle mostre. Questa sinergia ha permesso di creare eventi di grande impatto culturale e benefico, dimostrando come l’unione tra arte e solidale possa portare a risultati concreti e duraturi.

La Fiera del Peperoncino a Rieti si è quindi trasformata in un palcoscenico non solo per l’esposizione delle opere di argilla e altre forme artistiche, ma anche per il rafforzamento del legame tra artisti e comunità locali. Questo evento ha sottolineato l’importanza del lavoro collettivo e del sostegno reciproco, valori che possono fare la differenza nella protezione e promozione del nostro patrimonio culturale.

Contributi degli Artisti e le Opere in Mostra

Alla Fiera del Peperoncino di Rieti, gli artisti provenienti da ogni angolo d’Italia hanno offerto al pubblico una varietà di interpretazioni artistiche uniche e stimolanti. La mostra, che funge da piattaforma per coloro che desiderano esprimere la propria visione del peperoncino, ha presentato un’ampia gamma di stili, dal figurativo all’astratto. Questa diversità stilistica ha reso l’esposizione un caleidoscopio di colori, forme e concetti, ognuno dei quali ha saputo catturare lo spirito e l’essenza del peperoncino in maniera distintiva.

Le opere di argilla hanno avuto un ruolo di rilievo, testimoniando la maestria degli scultori e ceramisti partecipanti. Gli artisti hanno saputo utilizzare i materiali comuni trasformandoli in opere d’arte straordinarie che riflettono profondità emotive e narrativi complessi. La scelta di argilla come medium prediletto da molti ha accentuato l’organicità e la vitalità del tema centrale della fiera.

Tra gli artisti figurativi, alcune opere hanno ritratto il peperoncino di Rieti in modo realistico ma con un tocco di stilizzazione che ne accentuava le peculiarità. Questi pezzi non solo celebravano la bellezza visiva del peperoncino, ma ne esploravano anche il simbolismo culturale e culinario. Al contrario, gli artisti astratti hanno giocato con forme e colori, creando opere che alludevano al peperoncino attraverso un linguaggio più sottile e concettuale.

Gran merito va attribuito all’organizzazione dell’evento che ha saputo selezionare opere che nel loro insieme costituiscono una sinfonia visiva e emotiva. Le opere esposte non solo testimoniano la passione e la creatività degli artisti partecipanti, ma rappresentano anche una celebrazione collettiva che fonde tradizione e innovazione. Questo equilibrio tra il rispetto del passato e l’apertura a nuove interpretazioni rende la fiera un evento culturale imperdibile.

Il Sostegno del Presidente Livio Rositani

È doveroso menzionare il prezioso contributo reso dal Presidente Livio Rositani, una figura centrale nell’organizzazione e nel successo della Fiera Mondiale del Peperoncino a Rieti. Grazie al suo impegno e alla sua visione, questa prestigiosa esposizione ha potuto raggiungere livelli di eccellenza, divenendo un punto di riferimento sia per gli appassionati di peperoncini che per gli artisti che, come me, partecipano con opere di argilla.

Livio Rositani, recentemente ammesso al mondo Lions, ha saputo integrare le finalità umanitarie del movimento Lions con gli obiettivi della fiera. Questa sinergia ha creato un’importante connessione tra il mondo del peperoncino, le arti e la beneficenza, rendendo l’evento non solo una celebrazione delle spezie e della creatività, ma anche un’occasione per sostenere iniziative filantropiche. La sua leadership ha significativamente arricchito l’esperienza di tutti i partecipanti e visitatori, garantendo un’organizzazione impeccabile e un’atmosfera accogliente.

Il sostegno di Rositani è stato determinante nei diversi aspetti dell’organizzazione della Fiera del Peperoncino di Rieti. Si è assicurato che ogni dettaglio fosse curato, dalla logistica degli espositori alla promozione dell’evento, dai contatti con i media alla gestione delle relazioni con i partner e gli sponsor. Il suo approccio inclusivo ha permesso di portare alla fiera non solo produttori di peperoncini di fama mondiale ma anche artisti e artigiani, ampliando l’offerta culturale e rendendo l’evento ancora più variegato e interessante.

Personalmente, mi sento grato per l’appoggio ricevuto, che ha permesso a me e ad altri artisti di esporre le nostre opere in un contesto tanto prestigioso. La presenza poetica delle mie opere di argilla, fra gli stand aromatici e vivaci della fiera, ha reso l’evento un’esperienza indimenticabile, per la quale il ruolo svolto dal Presidente Rositani è stato senza dubbio cruciale.

Programma degli Eventi e Attività Collaterali

Durante il corso della Fiera del Peperoncino di Rieti, i visitatori possono godere di un programma ricco di eventi e attività collaterali che arricchiscono l’esperienza della mostra d’arte. L’esposizione non si limita alle opere di argilla e agli altri lavori artistici: è infatti animata da diverse esibizioni dal vivo che catturano l’interesse di un pubblico eterogeneo. Tali performance spaziano dalle dimostrazioni culinarie basate sul peperoncino a spettacoli di danza e musica locale, offrendo un intrattenimento variegato e coinvolgente.

Un aspetto particolarmente apprezzato è la serie di incontri con gli artisti. Questi eventi offrono un’opportunità privilegiata per dialogare direttamente con i creatori delle opere esposte, scoprendo le storie e le motivazioni dietro ogni pezzo. Le discussioni spaziano dai processi creativi alle sfide della professione artistica, permettendo ai visitatori di comprendere a fondo l’universo dell’arte contemporanea.

In aggiunta, le numerose attività collaterali proposte durante la Fiera del Peperoncino di Rieti permettono di esplorare il mondo del peperoncino da diverse prospettive. Dai contest culinari ai mercatini artigianali, ogni angolo offre spunti di scoperta e svago. Questa integrazione di arti visive, esibizioni pratiche e momenti di interazione diretta pervade l’evento di autenticità e calore, rendendo ogni visita unica e memorabile.

Conclusioni e Ringraziamenti

Partecipare alla Fiera Mondiale del Peperoncino è stata davvero un’opportunità straordinaria, soprattutto per chi, come me, trae grande gioia nel condividere la propria arte con un pubblico così ampio e appassionato. La città di Rieti si trasforma durante questo evento in un crocevia di cultura, sapori e creatività. Esibirsi in una location così prestigiosa permette agli artisti di immergersi in un ambiente che stimola e arricchisce, contribuendo alla crescita personale e artistica.

Durante la mia esposizione, ho avuto modo di interagire con altri artisti e appassionati d’arte, scambiando idee e ricevendo feedback preziosi sui miei lavori di argilla. Gli incontri e le conversazioni instaurate sono state un continuum di ispirazione, infondendo nuove energie nel mio processo creativo. L’ambiente della Fiera del Peperoncino è unico, e il focus sull’arte unisce tutti i partecipanti sotto un comune sentimento di passione e dedizione.

Desidero ringraziare di cuore tutte le persone che hanno sostenuto questa iniziativa. Senza il supporto instancabile di amici, familiari e colleghi, questo percorso non sarebbe stato possibile. Inoltre, un sentito ringraziamento va agli organizzatori della fiera, che ogni anno riescono a creare un evento così straordinario. Il loro impegno nel promuovere l’arte e la cultura è lodevole.

Per concludere, invito caldamente chiunque a visitare Rieti durante la Fiera del Peperoncino. Lasciatevi ispirare dalla magia che si respira tra le opere esposte e vivete l’esperienza unica di un evento che coniuga sapientemente arte, sapori e tradizione. Vi aspettiamo!

30/08/2024 0 comments
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Santuario di Fontecolombo
notizie

Storia e Significato del Santuario di Fontecolombo

by Marco 11/07/2024
written by Marco

Il Santuario di Fontecolombo, situato nei pressi della città di Rieti, rappresenta uno dei luoghi più emblematici legati alla figura di San Francesco d’Assisi. Fondato nel XIII secolo, questo santuario è uno dei quattro santuari della Valle Santa Reatina, noti anche come i ‘santuari francescani’. Questi luoghi sacri hanno un’importanza fondamentale nella storia del francescanesimo e offrono un ambiente ideale per la meditazione e la preghiera.

Originariamente concepito come un eremo, Fontecolombo fu scelto da San Francesco per la sua tranquillità e il suo isolamento. Il nome ‘Fontecolombo’ deriva da una sorgente d’acqua vicina che, secondo la leggenda, fu benedetta dallo stesso San Francesco. Questo elemento naturale aggiunge un ulteriore strato di spiritualità e serenità al santuario, rendendolo un luogo perfetto per la contemplazione.

Uno dei punti più significativi del santuario è la ‘Grotta della Rivelazione’. Qui si narra che San Francesco abbia scritto la Regola Francescana, un insieme di principi e norme che guidano la vita dei suoi seguaci. Questo atto di scrittura, eseguito in un luogo così sacro e tranquillo, ha contribuito a consolidare il significato profondamente spirituale del santuario.

Nel corso dei secoli, il Santuario di Fontecolombo ha continuato ad attrarre pellegrini e visitatori da tutto il mondo. Chi visita questo luogo non solo entra in contatto con la storia e la spiritualità di San Francesco, ma trova anche un rifugio di pace e riflessione. La combinazione di elementi storici e naturali rende il santuario un luogo unico, capace di offrire un’esperienza di profonda meditazione e connessione spirituale.

Il Santuario di Fontecolombo, situato nel cuore del suggestivo paesaggio reatino, è molto più di un semplice luogo di culto. La sua rilevanza spirituale si estende attraverso una vasta gamma di attività culturali e meditative, che attraggono visitatori desiderosi di un’esperienza arricchente e introspezione personale. I frati francescani, custodi del santuario, organizzano regolarmente ritiri spirituali e sessioni di meditazione guidata. Questi momenti di raccoglimento offrono ai partecipanti l’opportunità di immergersi nella spiritualità francescana e di trovare un rifugio dalla frenesia quotidiana.

Nel contesto delle attività offerte, i workshop di introspezione personale costituiscono un’importante componente del programma del santuario. Questi incontri sono progettati per aiutare i visitatori a esplorare la propria interiorità e a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé. Le iniziative non si limitano alla dimensione spirituale, ma abbracciano anche aspetti culturali. Il santuario ospita frequentemente eventi come concerti, mostre d’arte e conferenze che trattano temi legati alla spiritualità e alla storia francescana. Tali eventi culturali non solo arricchiscono l’esperienza dei visitatori, ma contribuiscono anche a mantenere vivo e dinamico il dialogo tra fede e cultura.

I sentieri naturali che circondano Fontecolombo offrono un’occasione unica per immergersi nella bellezza del paesaggio reatino. Le passeggiate lungo questi percorsi non solo permettono di apprezzare la natura, ma favoriscono anche una profonda connessione con il divino. Per chi cerca momenti di silenzio e di riflessione, il santuario mette a disposizione una biblioteca e spazi dedicati alla lettura e allo studio. Questi luoghi tranquilli sono ideali per coloro che desiderano un ambiente sereno in cui poter meditare e riflettere.

Grazie a queste iniziative, il Santuario di Fontecolombo si afferma come un centro vivace di attività culturali e meditative. Non è solo un luogo di culto, ma una vera e propria oasi per l’anima e la mente, capace di offrire esperienze significative e arricchenti per tutti i suoi visitatori.

11/07/2024 0 comments
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opera in ceramica
exhibitionsArte

Spiritualità nelle Opere d’Arte

by Marco 11/07/2024
written by Marco

La ceramica, con la sua malleabilità e durevolezza, diventa un mezzo potente per esprimere temi di trascendenza e riflessione interiore. Queste installazioni non solo rappresentano la spiritualità, ma la rendono tangibile, permettendo una connessione diretta e personale.

I simboli e le metafore utilizzate nelle opere esposte sono ricchi e vari. La luce, ad esempio, è un elemento ricorrente che simboleggia la presenza divina e la conoscenza interiore. Le sculture di ceramica spesso includono motivi circolari, rappresentando l’infinito e il ciclo della vita, elementi centrali nelle riflessioni spirituali. Questi simboli, pur essendo universali, sono reinterpretati in modi unici dagli artisti, aggiungendo profondità e complessità alle opere.

L’impatto di queste opere sugli osservatori è significativo. Molti visitatori riportano esperienze di introspezione e di rinnovata consapevolezza spirituale. Le opere d’arte, attraverso la loro bellezza e simbolismo, offrono un’opportunità per esplorare questioni esistenziali e trovare un senso di pace interiore. La mostra, quindi, non è solo una celebrazione dell’arte, ma anche un viaggio attraverso le dimensioni spirituali dell’esperienza umana.

La mostra offre una piattaforma unica per esplorare la complessa relazione tra natura e interazione umana. Le opere esposte utilizzano elementi naturali e paesaggi non solo come soggetti, ma come mezzi per creare un dialogo profondo con il pubblico. Attraverso sculture di ceramica e altre forme artistiche, gli artisti riescono a catturare l’essenza della sostenibilità e della bellezza del mondo naturale, sottolineando al contempo le minacce ambientali che incombono.

Le sculture di ceramica, in particolare, fungono da metafore tangibili per la fragilità e la resilienza della natura. Gli artisti modellano queste opere con un’attenzione meticolosa ai dettagli, evocando sensazioni tattili e visive che invitano lo spettatore a riflettere profondamente sulla propria connessione con l’ambiente. Le texture e le forme organiche delle sculture di ceramica richiamano elementi naturali come foglie, rocce e corsi d’acqua, creando un ponte tra l’arte e il mondo naturale.

Oltre alla rappresentazione della natura, la mostra affronta in modo significativo il tema dell’interazione umana. Le opere esplorano come gli individui si influenzano reciprocamente e come il loro impatto collettivo si riflette sull’ambiente. Attraverso installazioni interattive e opere multimediali, gli artisti creano spazi in cui il pubblico può partecipare attivamente, diventando parte integrante dell’opera stessa. Questa partecipazione non solo arricchisce l’esperienza estetica, ma stimola anche una consapevolezza critica delle proprie azioni e delle loro conseguenze ambientali.

In definitiva, la mostra d’arte  non solo celebra la bellezza della natura e l’arte delle sculture di ceramica, ma solleva anche interrogativi importanti sul ruolo dell’uomo nella salvaguardia del nostro pianeta. L’artista, attraverso le sue opere, riesce a creare un dialogo continuo che spinge il pubblico a riflettere sul proprio posto nel mondo e sulle responsabilità che ne derivano. Questo dialogo artistico tra natura e interazione umana è un invito a una maggiore consapevolezza e a un impegno più profondo verso la sostenibilità e la protezione ambientale.

11/07/2024 0 comments
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Ceramic

Argilla: Idee e Progetti per Creazioni Divertenti

by Marco 11/06/2024
written by Marco

Ideare, Disegnare e Costruire una Statua di Porcellana

Se sei un amante dell’arte e della creatività, l’argilla è il materiale perfetto per realizzare idee e progetti unici. In questo articolo, ti mostreremo come ideare, disegnare e costruire una statua di porcellana, che sarà una vera e propria opera d’arte.

Ideare

Prima di iniziare a lavorare con l’argilla, è importante avere un’idea chiara di ciò che si desidera creare. Prendi ispirazione da opere d’arte famose, dalla natura o dalla tua immaginazione. Sii creativo e pensa a qualcosa di unico e originale.

Una volta che hai un’idea in mente, puoi passare alla fase successiva: il disegno.

Disegnare

Il disegno è una parte essenziale del processo creativo. Prendi un foglio di carta e inizia a schizzare la tua statua di porcellana. Non preoccuparti troppo dei dettagli, ma cerca di catturare l’essenza dell’opera.

Se non ti senti sicuro nella fase del disegno, puoi cercare ispirazione online o guardare tutorial su come disegnare oggetti in argilla. Ricorda che non devi essere un artista esperto per realizzare una bellissima statua di porcellana.

Costruire

Ora che hai un’idea chiara e un disegno della tua statua, è il momento di mettere le mani sull’argilla e iniziare a costruire. Assicurati di avere tutti gli strumenti necessari, come un coltello per argilla, una spatola e un rullo per lisciare la superficie.

Inizia plasmando l’argilla secondo il tuo disegno. Sii paziente e prenditi il tempo necessario per modellare ogni dettaglio. Ricorda che l’argilla può essere modellata e rimodellata, quindi non aver paura di sperimentare e fare modifiche durante il processo di costruzione.

Conclusioni

Creare una statua di porcellana è un’attività divertente e gratificante. L’argilla ti offre infinite possibilità creative e ti permette di esprimere la tua personalità e la tua visione artistica.

Sia che tu sia un principiante o un esperto, l’argilla è il materiale perfetto per realizzare idee e progetti unici. Speriamo che questo articolo ti abbia ispirato a ideare, disegnare e costruire la tua statua di porcellana. Buon divertimento e buona creazione!

11/06/2024 0 comments
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diretta vivicittà
Artenotizie

Sensi di argilla, l’arte in trasmissione a RTR TV.

by Marco 06/12/2021
written by Marco

Abbiamo parlato delle mie esperienze e attività, durante la pandemia, in una situazione di estremo stress psicologico per il mondo, non mi sono data per vinta e dentro la mia piccola mansardina ho iniziato a creare le opere che possiamo vedere oggi sul suo sito internet. Quindi, da un blocchetto d’argilla, tanta immaginazione e passione, mi sono lasciata travolgere da tanta passione e sentimento e ho incominciato a modellare senza sosta, creando la linea “Introspezione”, il mio nuovissimo marchio di fabbrica.

Un grazie in particolare alla Dott.ssa Maria Cristina Meloni, presente in trasmissione, per le sue belle parole perchè è riuscita a ritrovare l’essenza del mio pensiero nel periodo del lockdown, che per me è stato un vero cambiamento positivo.

Fortunatamente in questi due periodi così difficili di lockdown, ci sono stati i social, che hanno dato la possibilità di essere connessi e quindi di stare in relazione pur essendo ognuno in isolamento.

Quindi, in effetti, è stata un’opportunità fondamentale, anche a livello scolastico; per quanto, ovviamente, il lavoro didattico in presenza sia un’altra cosa, sicuramente la didattica a distanza ha permesso di compensare un limite che in quel momento non si poteva raggiungere, perché il problema della pandemia ha creato questa necessità di dover stare ognuno isolato.

Però attraverso l’arte e quindi nel mio caso, nel vedere queste opere, sono rimasta davvero colpita perché anche avendole già viste e conoscendo Maria, sono rimasta sempre molto colpita positivamente nel suo lavoro. Complimenti davvero, perché qua si vede la capacità di andare oltre sé stessi, cioè la capacità di mettere insieme tutta una serie di doti che permettono di aiutare davvero, anche chi fruisce dell’opera d’arte stessa. Non dimentichiamoci che è terapeutico non solo per chi lo produce, ma anche per chi ne usufruisce. E quindi creare una scuola, soprattutto nel territorio reatino, aiuterebbe moltissime persone che in questo momento hanno difficoltà a trovare una rete sociale poiché, purtroppo, la pandemia ha creato in molti individui, una solitudine grande.

Poter creare opportunità di stare insieme, sarebbe fortemente terapeutico: andare cioè a lavorare sul contesto sociale. Sarebbe una grande risorsa, non solo per l’arte ma anche per il territorio dal punto di vista relazionale, sociale e, appunto, terapeutico

L’intervista integrale nella trasmissione Vivicittà su RTR

Voglio dire grazie a tutti per il sostegno morale e professionale che mi trasmettete ogni giorno.

Grazie mille a RTR TV per l’invito in trasmissione, ospite di Girolamo Berti e Carina Looden nella diretta del 03 dicembre 2021 dello Studio 1 di Vivicittà

06/12/2021 0 comments
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Mariarosaria Pignatelli
Arte

Mariarosaria Pignatelli, classe 1971

by Smilz 15/10/2021
written by Smilz

Classe 1971, napoletana, folti capelli ricci e tanta energia da vendere, è così che descriverei Mariarosaria Pignatelli, artista emergente che ultimamente sta facendo breccia nel mondo dell’arte.

Fin da piccola ha sempre lavorato con l’argilla e con la ceramica, frequentando il liceo professionale IPIA “Caselli” e qualificandosi come restauratrice, decoratrice e progettista della ceramica. Durante il suo cammino nel mondo dell’arte, ha capito che riusciva ad esprimere con forme e colori quello che a parole non sapeva dire, non poteva farlo in nessun’altro modo. Successivamente, dopo gli studi, ha aperto un laboratorio in cui vendeva oggettistica in ceramica in stile classico di Capodimonte, nel centro storico di Napoli. Con l’avvento dei figli, ha preferito dedicarsi alla famiglia senza però smettere di modellare e di partecipare a concorsi che non hanno affatto dato esiti negativi.

Durante la pandemia, in una situazione di estremo stress psicologico per il mondo, non si è data per vinta e dentro la sua piccola mansardina ha iniziato a creare le opere che possiamo vedere oggi sui suoi social e sul suo sito internet. Armatasi, quindi, di un blocchetto d’argilla, tanta immaginazione e passione, si è lasciata travolgere dai sentimenti e ha incominciato a modellare senza sosta, creando la linea “Introspezione”, il suo nuovissimo marchio di fabbrica.

Il suo stile? Molto profondo e deciso. Con le sue opere riesce con delicatezza e gentilezza a farsi spazio nei cuori delle persone, che la stanno accogliendo ben volentieri. In fin dei conti, le opere d’arte sono sempre il frutto dell’essere stati in pericolo, dell’essersi spinti, in un’esperienza, fino al limite estremo oltre il quale nessuno può andare. I suoi lavori si distinguono per la rappresentazione della sua immediata percezione delle emozioni. Le linee danno un’impressione di gradevole finezza, senza essere troppo aggressive e i volti delle statue non presentano nessun tipo di tratto identificativo: “Vorrei che le persone, guardando i miei lavori, possano riscoprirsi in loro”, ha affermato Mariarosaria Pignatelli.
Il suo scopo, quindi, è quello di cercare di dare forma agli stati d’animo. Le opere di scultura a tutto tondo si presentano di uno o più colori, ricavati da materiali di originale naturale come minerali, rocce e sabbia, per preservare l’ambiente e per congiungersi maggiormente ad esso.

Grazie alla sua maestria e a questa sua nuova conformazione, è stata vincitrice del premio internazionale “Prisma Art Prize” con “Gioco di luna” nel 2020. Mariarosaria Pignatelli si è lasciata ispirare dalla luna per creare l’opera. Ha immaginato di poterci giocare, un po’ come tutti noi facevamo quando eravamo bambini e ci dicevano che era fatta di formaggio. Lei ha sognato ad occhi aperti e da questa fantasticheria è nata la donna che tiene fra le gambe il satellite di forma quasi sferica della Terra. È adagiata su uno sfondo nero ricavato da minerali scuri e da sabbia nera proveniente dalle belle spiagge dell’Isola d’Elba.

La maggior parte delle statue vede come personaggio principale le donne, individuo che tende a valorizzare in ogni angolazione, per tentare di dar voce a tutte coloro che cercano la loro indipendenza attraverso la carriera, a madri che crescono i propri figli da sole, a ragazze che non vengono trattate con rispetto e a tutte quelle che non smettono mai di lottare per una dignitosa parità.

Simbolo principale di questo concetto, anche se va a discapito del suo nome francese, è sicuramente “Soubrette”. Opera composta da un materiale refrattario di un morbido color caffè, che rappresenta una figura elegante, formosa, con un cappello bianco adagiato sulla testa. È una signora che gode di stima e credito notevole, che ispira riverente fiducia; è in carriera, che ambisce ad inseguire i propri sogni, in un mondo governato unicamente da uomini e in cui le donne non sono proprio viste di buon occhio. Si potrebbe dire che sia una piccola guerriera che lotta con grazia.

Oltre a questo delicato tema, l’artista cerca di mandare sempre dei piccoli messaggi d’affetto, delle benevole e fiduciose esortazioni nascoste fra le sue produzioni.
“Stringiti” e “Abbraccio”, entrambe statue in argilla, sono state create nel periodo del lockdown. La prima è un inno all’amore verso sé stessi. La donna ha le gambe al petto e le stringe come per chiudersi in sé, per tranquillizzarsi e per dirsi che, nonostante questo momento di debolezza, ce la farà anche da sola. È adagiata su una lastra di roccia, simbolo di forza e stabilità. Proprio in quel periodo, molti di noi hanno imparato ad accettarsi, si sono conosciuti restando soli negli appartamenti. “Noi siamo le uniche persone che non potranno mai voltarci le spalle” ha spiegato l’artista “Volevo creare qualcosa che desse coraggio. Al mondo non siamo soli, possiamo sempre contare su noi stessi.”

La seconda, invece, dipinta in bianco, vede protagoniste due persone che si dimostrano affetto accogliendosi fra le rispettive braccia. Sono avvinghiate l’una all’altro e non hanno intenzione di lasciarsi andar via. Le linee così sinuose ci descrivono un abbraccio che riesce a far fondere due anime insieme, le rende quasi un tutt’uno. Questo gesto abbatte tutte le possibili barriere che costantemente costruiamo ogni giorno attorno a noi. Insomma, gli abbracci sono il posto perfetto in cui abitare e il linguaggio più alto dell’anima e del corpo.

In sostanza, si potrebbe dire che Mariarosaria Pignatelli sia un artista a tutto tondo poiché fa il suo lavoro al solo piacere di farlo e andando oltre i suoi limiti. In fondo è questo quello che fanno le persone come lei: creano senza sosta, senza dar conto a nessuno.

di Smilz

15/10/2021 0 comments
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